Onorevoli Colleghi! - La presente proposta di legge fa seguito ad una nostra precedente iniziativa legislativa (atto Camera n. 1987, presentato il 28 novembre 2006), recante interventi in favore dei cittadini italiani militari e civili deportati e costretti al lavoro coatto nei territori del Terzo Reich. La presentazione di tale proposta, che è stata sottoscritta da un elevato numero di cofirmatari, ha evidenziato una diffusa sensibilità sul tema, in grado di andare oltre le diverse appartenenze di schieramento, ed ha rappresentato, insieme ad altre iniziative legislative analoghe promosse al Senato, uno sprone decisivo affinché venisse accolto, con la recente legge finanziaria n. 296 del 2006, un riconoscimento morale per gli internati nei lager nazisti.
      Alcune disposizioni della legge finanziaria 2007 (articolo 1, commi da 1271 a 1276) sanciscono, infatti, il riconoscimento da parte della Repubblica italiana del sacrificio dei propri cittadini deportati e internati nei lager nazisti e destinati al lavoro coatto per l'economia di guerra nell'ultimo conflitto mondiale. Tali disposizioni accolgono in parte il contenuto della nostra precedente proposta di legge, laddove concedono un riconoscimento onorifico, ossia la medaglia d'onore, ai cittadini italiani militari e civili deportati e internati e ai familiari dei deceduti; la rilevanza delle previsioni sta nell'avere ricompreso finalmente anche i militari, ai quali era stato negato lo status di prigionieri di guerra (secondo la Convenzione di Ginevra relativa al

 

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trattamento dei prigionieri di guerra del 27 luglio 1929).
      La legge finanziaria 2007, inoltre, ha accolto un'altra delle soluzioni contenute nella nostra precedente proposta di legge, ossia l'istituzione di un comitato presso la Presidenza del Consiglio dei ministri che ha la funzione di provvedere all'individuazione degli aventi diritto al riconoscimento onorifico. Il comitato è costituito da un rappresentante di ciascuno dei Ministeri della difesa, degli esteri, dell'interno e dell'economia e delle finanze e da un rappresentante rispettivamente dell'ANRP (Associazione nazionale reduci dalla prigionia, dall'internamento e dalla guerra di liberazione) dell'ANEI (Associazione nazionale ex internati) e dell'OIM (Organizzazione internazionale per le migrazioni).
      Certamente l'accoglimento della previsione legislativa in favore di un ristoro morale ai deportati internati civili e militari italiani rappresenta un traguardo importante, frutto di anni di battaglie soprattutto da parte delle associazioni dei reduci dalla prigionia e dall'internamento.
      Tuttavia, ci sembra utile e importante insistere e riproporre all'esame del Parlamento un aspetto tralasciato dalle previsioni della legge finanziaria 2007, ossia la concessione di un indennizzo che, seppure di natura simbolica, è sempre stato richiesto dalle associazioni combattentistiche e previsto, peraltro, anche nella nostra precedente proposta di legge.
      Pur consapevoli che sofferenze e umiliazioni tanto pesanti non siano risarcibili, se non in misura simbolica, e coscienti del fatto che qualsiasi liquidazione non possa mai ristorare pienamente coloro che hanno subìto, insieme a dolorose ingiustizie, un irreversibile stravolgimento delle proprie vite, riteniamo, tuttavia, che il nostro Paese abbia il dovere di dare loro un riconoscimento anche di natura economica. Siamo convinti infatti che un risarcimento, sotto forma di indennizzo, costituisca anch'esso un importante valore, un simbolo in sé, oltre a dare concretezza al riconoscimento morale.
      La concessione di un indennizzo in favore dei cittadini militari e civili deportati e destinati al lavoro coatto nei territori del Terzo Reich, insieme all'istituzione di un Fondo ad hoc, è, dunque, quanto prevede la presente proposta di legge che sottoponiamo all'attenzione della Camera dei deputati.
 

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